sabato 27 settembre 2008

Caro Agostini noi non ci saremmo comportati così...

E’ notizia di questi giorni, davvero sorprendente, la nascita a Porto San Giorgio del Movimento per le autonomie nelle Marche. Un partito completamente estraneo fino ad oggi al centro Italia, che stranamente in una cittadina come quella sangiorgese si trova a vantare tre consiglieri comunali. Una quantità notevole, per ottenere una tale rappresentanza presentandosi alle elezioni dello scorso aprile, di voti ce ne sarebbero voluti almeno 1.500. Un po’ improbabile per una lega del sud senza alcun rilievo politico nella nostra Regione. Eppure ora è questo il quadro distorto degli equilibri consiliari. Formalmente, la maggioranza del sindaco Andrea Agostini ci guadagna un consigliere, Andrea Susino, rapidamente volato da una parte all’altra dello scacchiere politico. In realtà, si trova con equilibri tutti da ridefinire ed una grana di non semplice risoluzione. Non invidiamo il sindaco Agostini, che avrà un bel da fare per tenere a bada la maggioranza. Però gli ricordiamo ciò che disse scongiurando un’alleanza con la Destra, alla vigilia delle scorse Amministrative. Disse di non poterci accogliere nella sua coalizione per non turbare gli equilibri, perché voleva un’alleanza solida e non troppo allargata. Tradotto, non poteva fare uno sgarbo ad Alleanza Nazionale, che non ci voleva per nessuna ragione. Per carità, scelta legittima. Ora però, nel pastrocchio di maggioranza che si crea con il gruppo Mpa, ci sembra di vedere la mano di AN, “ a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca”. Il leader del movimento per le autonomie è l’ex coordinatore sangiorgese di An Massimiliano Gula, trasvolato appena dopo aver incassato la presidenza della San Giorgio energie, appoggiato dall’intero Pdl. Gula, non è un mistero, è da sempre uomo vicinissimo al vicesindaco Carlo Del Vecchio di Alleanza Nazionale. Ora si tratterà di vedere se le decisioni della “regia occulta” porteranno alla richiesta di un assessore e/o altro. Caro Agostini: chi poteva turbare gli equilibri della tua maggioranza, lo avevi già in casa. Noi avremmo fatto tutt’altro, e certo non ci saremmo prestati a certi trasformismi.