giovedì 17 dicembre 2009

Nuovo Assetto Direzionale Partito “LA DESTRA” provincia di Fermo



Segreteria provinciale di Fermo . Ufficio stampa responsabile Valerio Cosimi

Nuovo Assetto Direzionale Partito “LA DESTRA” provincia di Fermo

Nell’ambito dell’ultima riunione effettuata in data 14 dicembre ’09 si è creato il nuovo direttivo della federazione provinciale del partito di Francesco Storace per l’anno 2009/2010 nel fermano.

Al Presidente Provinciale ,Andrea Sabbatini, che è stato riconfermato,viene affiancata una persona esperta come Mauro Tosoni , il quale prende l’incarico di vice ma con poteri molto rafforzati. Tosoni in sostanza affiancherà e per certi versi coadiuverà il Presidente Provinciale , impegnato nell’importante incarico nazionale al Dipartimento Comunicazione e Propaganda per il Partito Politico “La Destra .Tosoni subentra in sostituzione a Romagnoli.

Sono stati assegnati incarichi a livello locale a Giorgio Cocciaretto e Valerio Cosimi, grande importanza viene data ai rapporti con gli alleati ,in tempi brevi sarà nominato anche un incaricato ai rapporti con le forze del centrodestra , e tutte le forze locali alternative alla sinistra.

Dopo l’alleanza con il PDL a livello nazionale, per le prossime elezioni regionali la federazione provinciale di Fermo si augura di poter dare un contributo concreto per il raggiungimento del comune obbiettivo , quello della vittoria del centro-destra nelle Marche.

Siamo lieti che il PDL abbia compreso l’importanza di una coalizione a livello nazionale con il nostro partito e che abbia aggiunto al suo interno una forza come La Destra di Storace , partito che è una grande forza moderna, nazionale e sociale. Il nostro , era il partito che mancava alla coalizione di centro-destra per la “quadratura del cerchio”.La Destra và , con il suo bagaglio sociale ricco di valori , a completare e perfezionare l’intera alleanza di centro-destra a livello nazionale.

Il partito è quindi ,sia a livello nazionale che locale, aperto oggi più che mai al dialogo con le forze che compongono la nuova alleanza a livello nazionale oltre alle forze locali in opposizione alla sinistra. Tutto ciò per il fine ultimo , governare la regione Marche.

Siamo felici di essere parte di una coalizione oggi ,rappresentata anche a livello nazionale , dopo la deludente esperienza alle provinciali che ha portato all’immeritata vittoria il centro sinistra di Cesetti con divisioni personalistiche sul territorio e all’interno del CENTRODESTRA di chi ha dimostrato di non condividere una visione ,ma solo l’opportunità personale , pronti a cambiare camicia e bandiera pur di raggiungere uno scopo.Noi non siamo disposti a far “sputtanare” il centrodestra e il voto degli elettori ,i " VALORI , i PROGRAMMI E le IDEE.

Segreteria provinciale di Fermo

Ufficio stampa responsabile

Valerio Cosimi

venerdì 17 aprile 2009

lunedì 20 ottobre 2008

Primo congresso della Destra


FERMO – Andrà oggi pomeriggio al suo primo congresso provinciale la Destra, il partito fondato un anno fa da Francesco Storace e che ha visto nel ruolo di coordinatore provinciale, fino ad oggi, il consigliere comunale di Monte Urano Andrea Sabbatini. L’appuntamento per tutti gli iscritti del Fermano è per le ore 17 di oggi alla sede della Destra a Monte Urano. Presenzierà Stefano Cannelli, coordinatore provinciale di Ascoli Piceno, e parteciperanno tutti i coordinatori comunali dei circoli della Destra. Sabbatini, nominato portavoce per il Fermano da Storace alla costituzione del partito, si candida come coordinatore provinciale passando per l’elezione diretta dalla base.

“Dopo la nomina ricevuta dai vertici, nella fase costitutiva del nuovo partito – spiega Andrea Sabbatini – ritengo sia importante passare per una legittimazione da parte degli iscritti. Dopo l’impegno delle scorse amministrative, ci prepariamo ad una nuova stagione politica che ci porterà verso le prime provinciali del Fermano”. Una scadenza alla quale la Destra guarda con attenzione, puntando a confermare il buon risultato alle ultime politiche. “Nel Fermano abbiamo conquistato ad aprile 4.100 voti, un risultato di rilievo per una formazione politica nuova. Merito di tutti i coordinatori e gli iscritti che nei singoli Comuni hanno lavorato a fondo ed hanno creduto nel progetto della Destra. In vista delle Provinciali, stiamo preparando una nostra lista e le nostre idee programmatiche.

“Vogliamo un centrodestra vincente e siamo pronti a confrontarci con le altre forze della coalizione per andare insieme. Ma se permarrà l’atteggiamento di chiusura che ha prevalso fino ad oggi nei nostri confronti, non abbiamo problemi a tenere le mani libere ed andare - ha concluso - da soli”. 

sabato 27 settembre 2008

Caro Agostini noi non ci saremmo comportati così...

E’ notizia di questi giorni, davvero sorprendente, la nascita a Porto San Giorgio del Movimento per le autonomie nelle Marche. Un partito completamente estraneo fino ad oggi al centro Italia, che stranamente in una cittadina come quella sangiorgese si trova a vantare tre consiglieri comunali. Una quantità notevole, per ottenere una tale rappresentanza presentandosi alle elezioni dello scorso aprile, di voti ce ne sarebbero voluti almeno 1.500. Un po’ improbabile per una lega del sud senza alcun rilievo politico nella nostra Regione. Eppure ora è questo il quadro distorto degli equilibri consiliari. Formalmente, la maggioranza del sindaco Andrea Agostini ci guadagna un consigliere, Andrea Susino, rapidamente volato da una parte all’altra dello scacchiere politico. In realtà, si trova con equilibri tutti da ridefinire ed una grana di non semplice risoluzione. Non invidiamo il sindaco Agostini, che avrà un bel da fare per tenere a bada la maggioranza. Però gli ricordiamo ciò che disse scongiurando un’alleanza con la Destra, alla vigilia delle scorse Amministrative. Disse di non poterci accogliere nella sua coalizione per non turbare gli equilibri, perché voleva un’alleanza solida e non troppo allargata. Tradotto, non poteva fare uno sgarbo ad Alleanza Nazionale, che non ci voleva per nessuna ragione. Per carità, scelta legittima. Ora però, nel pastrocchio di maggioranza che si crea con il gruppo Mpa, ci sembra di vedere la mano di AN, “ a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca”. Il leader del movimento per le autonomie è l’ex coordinatore sangiorgese di An Massimiliano Gula, trasvolato appena dopo aver incassato la presidenza della San Giorgio energie, appoggiato dall’intero Pdl. Gula, non è un mistero, è da sempre uomo vicinissimo al vicesindaco Carlo Del Vecchio di Alleanza Nazionale. Ora si tratterà di vedere se le decisioni della “regia occulta” porteranno alla richiesta di un assessore e/o altro. Caro Agostini: chi poteva turbare gli equilibri della tua maggioranza, lo avevi già in casa. Noi avremmo fatto tutt’altro, e certo non ci saremmo prestati a certi trasformismi.

sabato 26 luglio 2008

Calo di popolarità della Democrazia....

Chissà che si sia trovata la chiave. Chissà che la impenetrabile costituzione rigida, opposta come soluzione al debole Statuto Albertino, presenti anch’essa delle falle che permettano di superarla scongiurando un colpo di Stato apparente. La possibilità di modificare a maggioranza semplice la legge elettorale, incrementando la soglia di sbarramento, la cancellazione della preferenza e la recente approvazione del cosiddetto “lodo Alfano” delineano un quadro per il quale tentare di scalfire l’attuale status quo diviene impresa assai ardua. Analizzando, infatti, questi ed altri fattori si percepisce una sorta di cappa atta ad impedire qualsiasi contromossa, ogni critica e tutte quelle iniziative idonee a rendere la Nazione uno Stato di diritto. Se esso, nello specifico, si basa sulla divisione dei poteri, sul pluralismo e sul rispetto delle minoranze, l’Italia piano piano si sta allontanando da questo modello. Partiamo dai mezzi di comunicazione, che lo stesso Mead parecchi lustri orsono temeva quali strumento di controllo delle masse in mano alle maggioranze. Il Capo del Governo è proprietario di tre fra le maggiori reti televisive del Paese, mentre le altre tre, ascrivibili a ciò che dovrebbe essere il servizio pubblico sono in realtà controllate, attraverso indirizzo e nomine, dalla maggioranza parlamentare. Mai come in questa legislatura si sono udite così poche voci dissonanti, e se nei precedenti anni targati centrodestra erano forse le reti Mediaset le più “agguerrite” contro “sua emittenza”, stavolta il silenzio generale è persino sconcertante. Passando in rassegna profili più propriamente istituzionali, non si può non rilevare come l’abrogazione della “preferenza” per quanto riguarda la scelta dei candidati abbia reso il Parlamento Italiano un organo sostanzialmente inutile. Deputati e senatori, infatti, soggetti a “casting politico” (per il quale sono preferibili i più fedeli …) e resi ricattabili da una legge elettorale che delega tutto il potere di nomina (dunque anche di “licenziamento”) ai segretari dei partiti, possono solo rendersi esecutori formali di una volontà espressa altrove. Se si considerano l’assenza parlamentare delle potenziali ali critiche ed antagoniste per causa di una soglia di sbarramento finalizzata ad “uccidere” minoranze e rappresentatività democratica, ed una opposizione che, per chissà quale tipo di “inciucio” (forse un patto per salvare la “casta” corrotta dalle indagini della magistratura e da una nuova tangentopoli ? vedi caso Telecom-Fassino, di scottante attualità), è praticamente inesistente, il quadro politico diviene davvero oscuro. Ricapitoliamo: Informazione “omologata”, Governo sostanzialmente monopartitico, Parlamento inesistente ed opposizione assente; cosa può ancora ostacolare l’ “operato” del premier e dell’oligarchia di maggioranza ? La magistratura. Non c’è problema, si sistema tutto. Proprio ieri il cosiddetto “lodo Alfano” è diventato legge dello Stato, così da permettere al Presidente del Consiglio di essere al riparo da qualsiasi “rogna” giudiziaria e godere di un Potere pressoché assoluto. Per blindare ancora di più tale potere è pronto il d.d.l. Bocchino, finalizzato ad azzerare una volta per tutte le minoranze, impedendo loro, per mezzo di una soglia di sbarramento del 5 % (e la cancellazione delle preferenze), di essere rappresentate al Parlamento europeo, per la composizione del quale la rappresentatività sarebbe l’unico criterio da considerare. Se poi le voci di una Riforma della Giustizia settembrina finalizzata a rendere i magistrati eleggibili (senza "preferenza, of course ) in abrogazione del principio del "giudice naturale precostituito per legge" sancito dalla Carta fondamentale, fossero fondate, staremmo realmente lasciando Montesquieu per approdare ad un moderno "assolutismo". Tant’è; non resta che sperare nella Corte Costituzionale (chi l'avrebbe mai pensato ?!), affinché giudichi violato il principio costituzionale della rappresentanza popolare per un ingiustificato (alla governabilità) innalzamento della soglia di sbarramento. Staremo a vedere e contesteremo, sperando che basti … altrimenti non ci limiteremo a questo.

Antonio Del Prete

venerdì 27 giugno 2008

Al via il nuovo Lodo "salva chiappe"


ROMA (Reuters) - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera questa mattina al Lodo Alfano, il contestato disegno di legge sull'immunità delle più alte cariche istituzionali. Per il Presidente del Consiglio il lodo sull'immunità delle alte cariche dello Stato è un provvedimento "necessario", perché chi ha la responsabilità di governo o istituzionali deve essere messo a al riparo da processi di parte; quanto alle intercettazioni sono una "vergogna" che dobbiamo fermare a tutti i costi. Maroni: "un testo come quello del '98".
Insomma si ricomincia caro Silvio e anche il PD sembra d’accordo, (non avevamo dubbi), con la storia dell’immunità riparte il percorso che tende a salvaguardare le più alte cariche dello Stato dai processi, Ma la legge un tempo non era uguale per tutti? ....che tristezza!